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Agrifood: quando l'innovazione si sposa con la filiera agro industriale per generale nuovi prodotti, salvaguardare l'ambiente e aumentare le performance aziendali

di Daniela Monteverdi
05-09-2016

Un’Italia che si rinnova nelle infrastrutture e nel modo di rapportarsi al mercato quella che si racconta nel Roadshow Smau, fedele alla tradizione agroalimentare ma con una visione aperta al futuro. Le case history di Barilla, Morato Pane, Orogel, Granarolo, Nutkao, Vapori di Birra, RevOILution, Evja.

Milano, 5 settembre. Con 2 milioni di imprese, 3,8 milioni di addetti, 130 miliardi di euro di valore aggiunto e 47 miliardi di export, la filiera agroindustriale italiana – dai campi agli scaffali considerando anche la meccanica per il Food&Beverage – è un settore chiave per l’economia nazionale, con potenzialità competitive ancora inespresse (dati riportati da Agrifood Monitor – www.agrifoodmonitor.it luglio 2016).

Molti gli aspetti che coinvolgono l’innovazione nel settore dell’agrifood, dal tracciamento e digitalizzazione dei processi alla dematerializzazione dei documenti con relativi abbattimenti di costi; dalla distribuzione e aggiornamento in tempo reale delle informazioni alla verifica/controllo e approvazione delle informazioni sulle confezioni; dall’Open Innovation applicata allo sviluppo di nuovi prodotti alla Food Innovation; dall’adozione di gestionali evoluti per poter rispondere ed evadere in maniera più veloce ed efficace le richieste.

Tra le tante esperienze a Smau sono state premiate realtà come Barilla leader mondiale della pasta e dei sughi pronti in Europa, dei prodotti da forno in Italia e dei prodotti croccanti nei Paesi Scandinavi con oltre 8.100 dipendenti e un fatturato di più di 3.200 milioni di euro all’anno. Da sempre attenta alla Ricerca e Innovazione, Barilla ha di recente avviato un progetto di Design Thinking mettendo al centro del prodotto il cliente stesso con le sue esigenze, i suoi bisogni sviluppando un approccio multidisciplinare che richiede la stretta collaborazione di una moltitudine di attori interni ed esterni all’azienda. E’ così che l’innovazione di prodotto passa da nuovi processi creativi che mettono al centro la persona.

Innovazione nel gestionale invece è il progetto presentato da Morato Pane, uno dei principali attori sul mercato della panificazione industriale con 230 dipendenti e un fatturato che si aggira intorno ai 60 milioni di euro. Dal piccolo negozio di un paese al mercato internazionale Morato Pane si trova ad operare in differenti contesti con un volume annuo di 22 mila tonnellate. Dovendo rispondere ad una domanda fortemente personalizzata con una filosofia aziendale che mantiene il contatto con le proprie origini, Morato Pane ha ritenuto necessaria l’acquisizione di un nuovo gestionale, il SAP Business One, per la gestione e la personalizzazione delle informazioni così complesse ed articolate.

Trasformazione digitale anche per Orogel leader in Italia nella produzione dei vegetali freschi surgelati, grande realtà agroalimentare tutta italiana che produce e commercializza con sistemi di agricoltura sostenibile con 1590 soci produttori, 2594 dipendenti e un fatturato di 429 milioni di euro all’anno. Uniformare e rendere coerente il processo di completamento informativo ed approvazione delle fatture fornitori, erano solo alcuni degli aspetti che hanno avviato il percorso di trasformazione aziendale inserendo l’applicativo ARXivar che oggi ha attivato processi di dematerializzazione dei documenti, tracciamento di tutti gli step del prodotto, accelerazione dei processi di approvazione e coordinamento delle informazioni.

Innovazione nei canali di vendita è la scelta di Granarolo, principale gruppo dairy nel comparto agro-industriale a capitale italiano e la più importante filiera del latte basata su un sistema integrato di produzione dove l’intero processo è controllato e gestito in stretta collaborazione con i migliori produttori locali a partecipazione diretta in forma di cooperativa, con 2489 dipendenti e 20 stabilimenti produttivi tra Italia ed estero. Potenziamento dell’attività commerciale della tentata vendita, prevendita del canale HO.RE.CA., B2B e piattaforma Omnichannel oggi sono gli ambiti in cui Granarolo ha avviato un processo di trasformazione digitale che oltre ad aumentare l’efficienza in termini di costi, tempi ed opportunità ha permesso anche la dematerializzazione dei documenti aumentando l’attenzione per l’ambiente.

Innovazione per aumentare l’evasione delle richieste conto terzi è l’obiettivo di Nutkao nell’adozione di un software in grado di tracciare e digitalizzare tutto l’iter produttivo permettendo di evadere quotidianamente oltre 750 attività. L’azienda è leader mondiale nel settore private label per la crema spalmabile a base di cacao e nocciole e ha un ruolo rilevante nel mercato italiano dei semilavorati per l’industria dolciaria (cioccolato liquido, cioccolato in gocce, creme in cisterne e in secchi) con un fatturato di 120 milioni di euro all’anno. Con il nuovo software ha potuto aumentare la capacità annua di gestione delle richieste di nuovi prodotti e modifiche da 180 a 650.

Innovazione nella produzione è invece il caso di Vapori di Birra, il primo birrificio al mondo che produce birra artigianale utilizzando come fonte primaria di energia il vapore geotermico. L’impianto, appositamente modificato per impiegare l’energia geotermica anziché i tradizionali combustibili fossili, riceve il vapore dalla terra a 230°C. Il sistema è ecosostenibile e presenta un ridotto impatto ambientale. Durante il processo di produzione non vengono utilizzati combustibili fossili e si azzera l’emissione di anidride carbonica in atmosfera. Lo sfruttamento dei vapori geotermici come fonte primaria di energia consente un risparmio anche in termini economici del 25-30%.

Non mancano neppure casi in cui i prodotti diventano di avanguardia tecnologica in ambito Food Innovation e nascono da startup innovative come RevOILution, startup calabrese che ha ideato l’innovativo frantoio domestico: la soluzione Made in Italy per consumare olio EVO espresso. RevOilution è un piccolo elettrodomestico semplicissimo da usare: basta premere un pulsante e in 45’ si ottengono 20 porzioni di EVO Espresso personalizzato. Lo scarto può essere anche riutilizzato (es. paté di olive).

Innovazione anche in ambito agricolo con Evja startup campana del CSI-Incubatore Napoli Est, che ha ideato un sistema per il monitoraggio del ciclo di vita delle colture specializzato per il settore della IV gamma. Il sistema permette di tenere sotto controllo fattori come la quantità di acqua impiegata, la temperatura, l’intensità solare, la bagnatura fogliale, l’umidità del terreno e di automatizzare di conseguenza gli approvvigionamenti necessari. Il sistema è basato su una piattaforma hardware e software che raccoglie dati, li analizza e permette di impostare soglie d’allarme.

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Daniela Monteverdi

Per contattare l’autore scrivi a: redazione@notiziabile.it

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