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Torna alla NewsroomKultivar, Venaria Reale, Torino
di ilario baudanza15-11-2018
Fotosintesi artificiale, arte per una città pulita e sostenibile.
La Venaria Reale è sede delle “semine” di Giuliano Ravazzini, contaminazioni e atti che l’artista esegue regolarmente in luoghi istituzionali. In questo caso un sito canonico dell’arte simbolo dell’architettura e del paesaggio eclettico e illuminato, scelto come obiettivo delle “semine” metodiche e temporanee, avvenute il 02 novembre 2018.
Kultivar Venariareale, Torino Giuliano Ravazzini 02/11/2018 – 31/04/2019 Venaria Reale Torino Italy http://giulianoravazzini.blogspot.com/ http://www.lavenaria.it/ La Venaria Reale è sede delle “semine” di Giuliano Ravazzini, contaminazioni e atti che l’artista esegue regolarmente in luoghi istituzionali. In questo caso un sito canonico dell’arte simbolo dell’architettura e del paesaggio eclettico e illuminato, scelto come obiettivo delle “semine” metodiche e temporanee, avvenute il 02 novembre 2018. L’intento di Ravazzini, non è suggestionare i presenti incuriositi dalla performance ma piuttosto è produrre un happening dal messaggio molto chiaro: recupero del rapporto creativo uomo natura e sviluppo narrativo nel web. Ripercorrendo il mito del luogo ideale l’artista è spinto a immaginarne la fine, quantomeno a rappresentare il seme del cambiamento: un luogo ancora apparentemente incantevole e perfetto, un giardino dove l’uomo è ancora al centro della scena ma distaccato e altrove, rapito da surrogati virtuali. Ѐ in atto un’attrazione irresistibile per una realtà non fisica ma dal grande potere di fascinazione, un richiamo seducente che distrae molti di noi dal mondo reale, un flusso potente e inarrestabile che cattura le nostre percezioni alterando la nostra esistenza, questa è la realtà dove germina l’arte. L’uomo iper connesso assimila immagini e suggestioni continuamente è nel racconto egli stesso è un autore che vive nel web cioè un gigantesco territorio fluttuante percorribile istantaneamente che viene aggiornato e configurato, un cervello complesso, generativo e gratuito, perciò se è vero che in quel mondo evolve la nostra sfera sensoriale e intellettiva, allora l’arte nel suo processo estetico concettuale è costretta ad agire attraverso di esso. Un passaggio epocale per l’arte che ci impone una revisione completa del valore immagine, non più icona o soggetto da contemplare, ma messaggio visivo istantaneo, significante che sospende i canoni estetici ortodossi e assume su di sé i valori del mezzo, che oggi possiamo definire poli contestuale, dialogica, processuale, evenemenziale, senza luogo, nomade, ubiqua, accumulativa, mixata. Riflessioni e denominazioni che l’artista propone al suo pubblico da molti anni con opere condivise nel web come (10 link to Zabaalen), Bitphilia, Migrazioni di Microazioni, War garden Link. Ilario Baudanza
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