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Plastic tax: funzionerà nel 2020? Il settore non ha dubbi: "no" per l'97% degli intervistati (e per l'80% di loro tutto ricadrà sui consumatori)

di sergio ferraris
05-12-2019

Sergio Ferraris, imprenditore e autore della rivista Imballaggio talentuoso, ha chiesto ad oltre 100 produttori e diverse migliaia di utilizzatori industriali se secondo loro funzionerà la plastic tax in discussione dal governo.

L’ingegner Sergio Ferraris, autore del manuale dell’Imballaggio talentuoso, rivista bimestrale dedicata agli imballaggi, ha chiesto ad oltre 100 produttori di imballaggio e diverse migliaia di utilizzatori industriali se secondo loro funzionerà la plastic tax in discussione dal governo.

Quello che emerge è un secco "no". Più del 97% ha infatti confermato che non cambierà sistema di imballaggio, anche a fronte dell'approvazione di una tassa sulla plastica. Secondo gli intervistati infatti in quasi l’80% dei casi il costo della tassa andrà a pesare sui consumatori, alzando il prezzo di vendita. Il 15% pensa invece ad azioni pubblicitarie per aumentare i ricavi e non alzare i prezzi.

Per quanto riguarda invece gli effetti della tassa nel prossimo futuro il 65% ritiene che la tassa potrà servire a spingere maggiormente la ricerca verso imballaggi con meno plastica. Però quello che interessa alle aziende utilizzatrici è un imballaggio che protegga il prodotto e le sue caratteristiche (soprattutto nell’alimentare). Una situazone simile a quella che sta interessando l'automotive: la ricerca spinge i modelli elettrici e alzare le tasse sul gasolio non cambia quasi nulla sull’evoluzione futura

L’Italia è leader mondiale nel settore dell’imballaggio. Non è la tassa a creare problemi, ma l’incertezza su come sarà questa tassa, gli annunci e le liti fra le varie componenti del governo. Nel dubbio le industrie utilizzatrici rimandano gli investimenti, e continuano ad usare imballi più inquinanti. E così i produttori di macchinari perdono fatturato e stimolo alla innovazione. Su 14 preventivi di linee di imballaggio innovative, solo 3 saranno avviate nel primo semestre 2020.

Secondo i produttori infine il governo avrebbe dovuto preparare un progetto dettagliato di tassazione, differenziato a seconda del tipo di imballo; poi coordinarlo con i contributi CONAI per il riciclaggio; infine consultare gli esperti, le associazioni di produttori e consumatori,  i sindacati e presentare una proposta di legge precisa e dettagliata. Con il ricavato della tassa contribuire a ricerca e sviluppo dei produttori di macchinari da imballaggio, garantendo così l’occupazione e il primato tecnologico dell’Italia in questo settore.

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